Anche gli imballaggi riflettono la crisi: come già è stato rilevato per i RAEE, anche nel caso del vetro l’immessione al consumo è calata nel corso del 2012. Questo non si traduce in un ridotto impegno per quanto riguarda il riciclo: è quanto emerge dal report del Consorzio Nazionale Recupero Vetro, che ha monitorato le attività di produzione, smaltimento e riutilizzo relativi a questo importante materiale.

Il tasso di riciclo del vetro

Una strada che vale la pena seguire, perchè le conseguenze positive non ricadono solo per l’ambiente, ma anche sull’economia locale e nazionale.

Grazie al riciclo del vetro i Comuni hanno avuto un corrispettivo di 42 milioni di euro pagato direttamente dal consorzio per la raccolta del vetro, gli italiani hanno risparmiato 150 milioni per i costi dello smaltimento e l’industria del vetro ha potuto risparmiare 3,1 tonnellate di materie prime,assieme all’energia necessaria alla loro estrazione e lavorazione pari a 3 milioni di barili di petrolio grezzo (la bolletta elettrica di 590mila famiglie in un anno), abbattendo così la CO2 di 2 milioni di tonnellate (equivalenti alla circolazione di 1.290.000 auto che percorrano ognuna 15.000 km all’anno).

L’Italia fa passi avanti nel riciclo del vetro

Nel recupero e riciclo del vetro, l’Italia si trova quindi in buona posizione rispetto al resto dell’Europa, più avanti di Francia e Spagna se pur indietro a Germania e Svizzera. Nel nostro paese la capacità di riciclare il vetro da parte delle vetrerie resta comunque elevata.

Resta però un margine di miglioramento, che dovrebbe ora andare nella direzione della raccolta monomateriale e con separazione di colore. Non ancora adottata da molti Comuni italiani. Cresce poi la fiducia nel Sud d’Italia, dove la raccolta corretta del vetro è in aumento e si spera possa presso raggiungere i tassi positivi del Nord. (Fonte: TuttoGreen – www.tuttogreen.it).